Metal Machine Music. Confessione di due chitarre non suonate.

C'è una nicchia per ogni genere musicale. La Noise Music (specie il Japa-noise: Merzbow, Hijokaidan e Incapacitants) ha i propri fan, così come il Northern Soul e il Philly Sound.

Ma genere e nicchia sono ancora termini applicabili se il genere viene somministrato a tradimento a un pubblico mainstream, o semplicemente a chi si aspetta tutt'altro?

Metal Machine Music esce nel luglio del 1975. È un disco fortemente voluto dalla RCA Records per sfruttare il momento di successo di "Sally Can't Ride", uscito appena dieci mesi prima e che, toccando il 10° posto nella classifica Billboard 200, è l'album di Lou Reed che fino a quel momento ha venduto di più.

Reed decide che il disco sarà doppio (scelta che dispiace alla casa discografica, perché si sa che i double album vendono meno dei singoli). Ma poche storie, ora Lou Reed è un nome di successo e quindi è lui che detta le regole.


E MAGARI FOSSE L'UNICO BOCCONE AMARO CHE LA RCA DEVE BUTTAR GIÙ.

L'album consta di 4 tracce, una per ogni lato del disco. Hanno praticamente tutte la stessa durata: 16:10, 15:53, 16:13. 15:55 (per un ascolto totale di di 64 minuti). Ma in realtà per la quarta traccia si ha in mente una durata maggiore. Il vinile infatti è stato stampato con un accorgimento probabilmente senza precedenti: l'ultimo solco non si avvia verso la fine del brano ma gira in loop. La puntina ripete l'ultima frase all'infinito e l'ascoltatore deve interrompere manualmente la riproduzione. In ostaggio la puntina, in ostaggio l'ascoltatore. Diabolico.

E LA MUSICA?

Quanto alla musica di MMM si può dire solo questo: che ci sono chitarre elettriche coinvolte (Reed dirà di aver lasciato due chitarre tra amplificatori regolati sul massimo volume, e di essere uscito dalla stanza), e la conseguente distorsione produce un suono continuo e inarticolato. Le chitarre sono letteralmente lasciate da sole a raccontarsi. Gemono, fischiano, ci narrano l'insuonabile. Non è detto che non sia interessante. C'è pure chi frequenta le officine per ascoltare le fiamme ossidriche.

IL SENSO DELL'OPERAZIONE

Per anni giornalisti e fan di Reed si sono lambiccati il cervello su significati e finalità di quest'opera. Impossibile avere chiarimenti da parte dell'autore, solo smentite che creano altre ambiguità. E Lou Reed nell'ambiguità ci sguazza. Siamo costretti a proporre una serie di spiegazioni, probabilmente tutte valide.

  1. Reed ha voluto riprendere un vecchio interesse dei Velvet Underground, la cosiddetta drone music, che si basa sul bordone, cioè su un'unico suono prolungato e senza variazioni armoniche, con effetti simili a quelli dei raga indiani o di certa musica medievale. Campione di questo stile era stato John Cale, a cui si devono le note lunghissime della viola elettrica nei primi due album dei Velvet. Cale aveva esplorato la drone music durante il periodo di collaborazione con La Monte Young, il padre del minimalismo, che cercava una musica "eterna", senza inizio e senza fine (nei suoi concerti il pubblico veniva fatto entrare a musica già iniziata e doveva lasciare la sala prima che fosse finita). Talvolta anche i Velvet chiudevano i loro concerti lasciando le chitarre elettriche appoggiate agli amplificatori, a riverberare suoni distorti. Questa spiegazione è avvalorata dal fatto che per produrre Metal Machine Music, Reed ha accordato tutte le chitarre su un'unica nota. 
  2. Reed aveva avuto come mentore Andy Warhol, artista che si muoveva nella tradizione dadaista di Marcel Duchamp (così come John Cage si ispirava, per quanto riguarda la musica agli esperimenti di Eric Satie). Warhol amava dire che chiunque avrebbe potuto fare i suoi quadri come e meglio di lui. Ciò che contava non era il contenuto dell'opera, ma l'atto di produrla. Reed con Metal Machine Music pare aver recepito la lezione di Warhol alla lettera. Insomma, un atto artistico dadaista, dissacrante e paradossale.
  3. Reed aveva il dente avvelenato contro la RCA, che secondo lui, pur di vendere, avrebbe fatto qualsiasi cosa, e calpestare le scelte artistiche del musicista sarebbe stata la più ovvia. "Sally Can't Dance" era praticamente stato realizzato quasi a insaputa dell'artista, perché durante le registrazioni Reed era in uno stato sonnambolico. "È fantastico. Più schifo faccio, più il disco vende. Se la prossima volta non sarò nel disco, magari il disco arriverà primo in classifica." Difficile pensare che Reed abbia voluto dimostrare la validità di questo ragionamento, chiaramente paradossale. Molto più probabile che Reed abbia realizzato Metal Machine Music per creare un incidente con la RCA e magari ottenere la rescissione del contratto che lo teneva legato alla casa discografica.
  4. Reed, da artista istintivo (e paranoico) qual era, sentiva già il fiato sul collo di una nuova generazione cresciuta con i dischi dei Velvet e pronta a irrompere sul mercato per ghigliottinare i traditori del rock (prog, supergruppi e venduti tout court) con brani scarni, nichilisti, e più vicini al rumore che alla musica. In altre parole, con MMM ha cercato di togliere il tappeto sotto i piedi ai nuovi barbari del punk. E in parte, c'è riuscito.

Resta il fatto che per i fan dell'artista, il doppio album sia stato una great rock'n' roll swindle in piena regola. Un pugno nello stomaco all'establishment musicale. E una grande affermazione per l'ethos di Reed. Bastardo, ma integerrimo.

LA FORTUNA DEL DISCO

C'è voluto un po' di tempo perché Metal Machine Music trovasse il trovasse il proprio spazio nel cuore o almeno nel cervello degli ascoltatori. Al momento dell'uscita del doppio album gli acquirenti tornavano a frotte nei negozi per farsi restituire i soldi. Per gestire le lamentele del trade la RCA fu costretta a pubblicare una lettera di scuse rivolta ai negozianti e dopo 3 mesi ritirò il disco dal mercato. Con tutto ciò il disco riuscì a vendere, prima del ritiro, ben 100.000 copie, ed ebbe persino un paio di critiche favorevoli.

Lester Bangs, rockstar della musica scritta dell'epoca, scrisse: "MMM musicalmente non aggiunge niente alla storia del rock. Ma come statement, come grandissimo vaffanculo, esprime integrità. Malata, bacata, maligna, perversa, psicopatica integrità, ma pur sempre integrità."

Il successo maturato da MMM in questi 50 anni riguarda soprattutto l'operazione in quanto tale. È ovvio questi due dischi non si prestano all'ascolto: lo stesso Reed ebbe a dire, "se sei arrivato al lato 4 sei più fesso di me"). Ma il suo rumorismo senza compromessi paradossalmente ha costituito un lascito anche dal punto di vista musicale.

Pochi anni dopo la pubblicazione MMM veniva riconosciuto come precedente diretto e ispiratore della No Wave (Contortions, Teenage Jesus and the Jerks, Mars, DNA), nata ufficialmente nel 1978 con il disco No New York. Una corrente musicale che raccoglie le energie scomposte del punk, e se vogliamo le scompone ancora di più. 






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